L’Arte dello scultore è attuale, necessaria e urgente
Togliere, non aggiungere, per dare forma e bellezza
A Recoaro Terme è in atto in questi giorni il Simposio di scultura di legno, organizzato dalla Pro Loco. Quest’anno ci sono ben 11 scultori: alcuni locali e gli altri da varie parte d’Italia. Sono stati distribuiti nelle varie piazze di Recoaro. Hanno ricevuto un tronco di 1,50 metri di altezza e largo 40 cm e devono impegnarsi a fare la loro scultura di legno durante il giorno sotto un gazebo, in modo che la gente possa vedere, osservare e anche interloquire con loro. Hanno cominciato il 10 agosto e devono completare l’opera il giorno di ferragosto.
La gente si ferma volentieri ad osservare, ma anche ad interloquire con i vari scultori che si dimostrano disponibili e interessati a sentire i vari commenti dei passanti. Ho potuto interloquire con alcuni di loro e accettano anche eventuali suggerimenti.
Ogni giorno passo e mi fermo ad osservarli. I miei occhi si soffermano sullo sviluppo dell’opera ma anche su tutto quello che hanno già eliminato dal tronco e che si può vedere per terra: tanti pezzi di legno tagliati dal tronco attraverso il motosega, tanti frammenti del tronco staccati dal lavoro minuzioso dello scalpello, ma sopratutto tanta segatura che copre totalmente il pavimento del gazebo.
Mi colpisce molto la quantità enorme di legno che devono togliere per poter dare la forma e poi i tanti frammenti che devono eliminare per dare bellezza al soggetto che vogliono rappresentare. Senza tutto questo togliere dal tronco, non riuscirebbero a dare né forma e tanto meno bellezza all’opera. Senza il togliere rimarrebbe il tronco intero, come l’avevano ricevuto. Mentre la trasformazione del pezzo di legno viene mediante l’arte del togliere con intelligenza: eliminare tutto quello che non serve per dare forma e bellezza alla scultura.
Questa arte rappresentata dagli scultori è l’arte che dobbiamo imparare tutti per dare alla nostra vita forma e bellezza: togliere per risaltare quello che è importante, eliminare per custodire quello che davvero conta, liberare per la cura dell’essenziale. Si chiama sobrietà che consiste nel percepire quello che è davvero utile ed essenziale per il bien vivir, eliminando tutto quello che è superfluo e inutile.
Viviamo tutti, purtroppo, dentro ad una realtà che ci porta più ad accumulare che a togliere, ci spinge all’avere più che all’essere, ci condiziona a possedere tutto e di più. E alla fine, perdiamo la forma e soprattutto la bellezza del gusto del vivere, cadendo dentro ad un quotidiano pieno di tanti oggetti o cose da fare. Sempre più vuoto di relazioni umane e povero del sapore della vita: una vita segnata dall’amaro impoverimento relazionale.
Nella Miniguida delle relazioni umane, sociali, ecologiche e cosmiche riporto un’indagine che fa emergere come gli europei possiedono, mediamente, 10 mila oggetti nelle proprie case. Un giorno ho incontrato un signore, il quale mi ha raccontato che sua moglie aveva partecipato ad una mia conferenza e tornando a casa aveva cominciato a contare i tanti oggetti della loro casa. Mi ha confessato che si era fermata a mille e poi aveva esclamato “ha proprio ragione”.
La sobrietà è dunque l’arte dello scultore, in quanto bisogna togliere dalla propria vita tutto quello che è inutile, superfluo e dannoso, per poter coltivare quello che è utile, essenziale e benefico per il ben vivere. La sobrietà fa suo il compito dello scultore: togliere per generare bellezza.
Impariamo quindi l’arte dello scultore, se vogliamo liberarci da tutto quello che è dannoso e che ci impedisce di stare bene. Valorizziamo gli scultori, come ha fatto la bella iniziativa della Pro Loco di Recoaro Terme.
Non possiamo lasciare morire l’arte dello scultore, in quanto perderemo la capacità di rendere bella la nostra vita. Se vogliamo costruire una vita con il sapore della bellezza, dobbiamo imparare a togliere, a liberare e ad eliminare, per essenzializzare e per custodire quello che davvero conta, in modo da stare bene dentro se stessi, ma anche con gli altri e con tutto quello che ci circonda, soprattutto la natura.
La chiamo anche sobrietà felice, in quanto essa non è privazione ma liberazione da tutto quello che ci ostacola per diventare felici.
“Meno oggetti e più relazioni, meno tecnologie mediatiche e più incontri interpersonali” è uno slogan che utilizzo spesso nella mia opera educativa, in quanto l’essenziale non sta nell’accumulazione di cose ma nelle relazioni umane. Siamo esseri relazionali e non possiamo vivere senza relazioni. Abbiamo bisogno non solo di tanti contatti, come avviene nei social network, ma soprattutto di relazioni vere, non liquide. Relazioni che siano intrise di tenerezza, di amore, di custodia, di pace, di verità, di riconciliazione. È questo tipo di relazioni che riesce a generare il gusto del vivere e quindi a dare bellezza alla vita.
L’arte dello scultore è quindi importante per affrontare i problemi di oggi e per generare un domani migliore. Manteniamo viva questa arte per poter apprezzare la bellezza delle sculture, ma soprattutto per far gustare la bellezza della vita.
Recoaro Terme 13 agosto 2023
Adriano Sella
(educatore, scrittore, promotore e coordinatore del movimento nazionale Nuovi Stili di Vita)

scultore: Manuel Rossi di Asiago















